IL LIBRO

Brunilde è una signora oggi ultraottantenne che vive in un tranquillo paesino ligure.

Prima che l’età iniziasse a minarle una mente incredibile, grazie alla sua famiglia ho avuto la fortuna di incontrarla e, per tre giorni, nella sua semplice casa mi ha portato a imbarcarmi su navi transoceaniche, fatto attraversare città europee o visitare lontane isole in un viaggio pazzesco iniziato negli anni 40: la sua vita. Che, a sentire lei, “non capisco perché possa interessare a qualcuno”.

Certo, come quando inizia a raccontarti di Parigi o Londra, aprendo cartine (che acquistava sempre aggiornate) e in francese e inglese ti spiega vie e luoghi che l’avevano vista protagonista. O le lettere affettuose di risposta dei sindaci di Dakar o di Halifax cui aveva scritto per condividere dei dolci ricordi o momenti di difficoltà delle loro comunità.

Che, come ho visto fare durante una pausa per un caffè al bar, si mette a discutere in fiammingo con due turiste o individua dall’accento la provenienza di un africano che vende cianfrusaglie per strada. Che ha navigato e condiviso tante vicende sulle rotte della speranza verso le Americhe. Insomma, che a venti anni ha girato il Mondo da sola.

“Fin da bambini mamma ci ha permesso con i suoi racconti – ricorda la figlia Annalisa – di vivere con gli occhi sbarrati le sue avventure. È come se ci avesse fatto partecipi di ogni suo momento. Un’emozione che dura ancora oggi, rivedendo anche le fotografie che amava scattare”.

Sì, sempre navigando, fosse in mare o terra, con la caparbietà di chi vuole conoscere, combattere e decidere della propria vita con una serenità e una visione del futuro che dovremmo tutti regalare ai nostri figli.

Questo romanzo nasce proprio sulle tracce della sua storia con anche l’autenticità, e l’età, delle foto e dei documenti di quegli anni.